Che cos'è un contratto di pensione?
 
Il contratto di previdenza prevede garanzie collettive, a favore di dipendenti, ex dipendenti o loro familiari a carico, in aggiunta alle prestazioni erogate dal Fondo di Assicurazione Malattia di Primaria, per i rischi connessi a malattia, infortunio, maternità, inabilità temporanea al lavoro, invalidità e morte.
L'attuazione di un contratto pensionistico a beneficio dei dipendenti è spesso imposta dal contratto collettivo di settore applicabile in azienda.
La particolarità del contratto di previdenza aziendale risiede nel fatto che il datore di lavoro stipula il contratto con un ente assicurativo a vantaggio dei propri dipendenti: si tratta quindi di un rapporto tripartito, in cui il lavoratore terzo è il terzo beneficiario del contratto.
 
Gli obblighi del datore di lavoro
 
Il Codice della Previdenza prevede, in materia di contratti collettivi di mutua e di previdenza, che il dirigente d'azienda sia tenuto a fornire a ciascun dipendente interessato un'informativa sul contratto collettivo, e che sia tenuto altresì a comunicare per iscritto ai dipendenti ogni variazione nei loro diritti e doveri (articolo L. 932-6 del codice della sicurezza sociale).
Il comma 3 dello stesso articolo prevede che spetta all'iscritto provare che l'informativa sia stata effettivamente consegnata al dipendente iscritto, e di avergli comunicato eventuali modifiche al contratto collettivo.
Il datore di lavoro che sottoscrive un contratto di assicurazione collettiva ha il dovere di informare l'aderente di tale contratto in modo molto preciso dei suoi diritti e doveri.
Il datore di lavoro è quindi responsabile delle conseguenze che derivano da informazioni incomplete o inesatte che abbiano indotto in errore il lavoratore assicurato sulla natura, l'estensione o il punto di partenza dei suoi diritti, in un momento utile e deve risarcire il lavoratore del suo danno.
Che cosa fare?
 
L'interruzione del lavoro è rilasciata dal medico e si compone di tre sezioni: le sezioni 1 e 2 sono destinate alla Cassa Primaria di Assicurazione Malattia e possono essere trasmesse elettronicamente. La parte 3 è destinata al datore di lavoro e deve quindi essere inviata dal lavoratore.
Se il lavoratore è messo in invalidità dalla Cassa Primaria di Assicurazione Malattia, deve con le stesse modalità informare il datore di lavoro.
Una volta che il datore di lavoro è in possesso di questi elementi, deve redigere un certificato di stipendio e inviarlo alla Cassa Primaria di Assicurazione Malattia.
Questo certificato salariale consente al Fondo di assicurazione sanitaria primaria di calcolare lo stipendio base giornaliero che verrà utilizzato per calcolare le indennità giornaliere di previdenza sociale.
Il lavoratore deve trasmettere al proprio datore di lavoro, di volta in volta richiesto, le dichiarazioni previdenziali oppure i certificati di pagamento delle prestazioni previdenziali, il quale provvederà lui stesso ad inviarli all'assicuratore per il pagamento delle indennità aggiuntive a titolo oneroso.
 
Come e quando vengono erogate le prestazioni pensionistiche?
 
Quando l'assicuratore è in possesso di tutti gli elementi necessari, versa le prestazioni pensionistiche aggiuntive al datore di lavoro.
Il datore di lavoro mantiene quindi la retribuzione alle condizioni previste dal contratto collettivo o dal contratto di assicurazione se quest'ultimo è più favorevole.
Succede che al dipendente non vengano pagate in tutto o in parte le prestazioni pensionistiche aggiuntive a cui ha diritto.
Il lavoratore può allora essere tentato di rivolgersi direttamente all'assicuratore, che gli opporrà sistematicamente un rifiuto di informazione e comunicazione dei pagamenti effettuati in quanto il contratto è concluso con l'azienda datrice di lavoro e non con il lavoratore, il quale non è solo terzo al contratto, e inviterà il dipendente a trattare direttamente con il suo datore di lavoro.
In caso di mancata risposta del datore di lavoro, il lavoratore è legittimato ad adire il tribunale del lavoro competente.
Diritti pensionistici dopo la cessazione del rapporto di lavoro: la portabilità dei diritti
 
Gli ex dipendenti possono beneficiare del mantenimento dei diritti pensionistici alle seguenti condizioni:
- Alla risoluzione del contratto di lavoro, il dipendente deve beneficiare del sostegno di Pôle Emploi.
Attualmente, gli inadempimenti contrattuali che danno diritto al risarcimento da parte di Pôle emploi sono: il licenziamento, anche per colpa grave (ma non per colpa grave), la risoluzione convenzionale concordata, la cessazione di un contratto a tempo determinato, le dimissioni ritenute legittime da Pôle emploi, cessazione del periodo di prova che fa sorgere il diritto all'indennità di disoccupazione;
- Il lavoratore deve aver beneficiato di una previdenza complementare quando era dipendente;
- Il contratto di lavoro deve essere durato almeno 1 mese.
 
Se il lavoratore soddisfa tali condizioni, può beneficiare della portabilità di tali diritti per un periodo pari alla durata del suo contratto di lavoro nel limite di dodici mesi e purché sia assistito da Pôle emploi.