Lo streaming è uno strumento Internet per accedere a contenuti multimediali. Questo strumento fornisce contenuti video e audio a qualsiasi dispositivo connesso a Internet. In particolare permette in qualsiasi momento, indipendentemente dal palinsesto di trasmissione e senza dover scaricare un file, di ascoltare musica, guardare video, o anche seguire eventi in diretta da computer, smartphone, tablet o TV collegati a Internet.

Lo streaming si è sviluppato notevolmente negli anni 2000, grazie alla creazione di piattaforme come Deezer, YouTube o Dailymotion. Sostituì molto rapidamente i nostri televisori e le nostre radio che consentivano di seguire i programmi solo quando venivano trasmessi.

Lo streaming ha aperto un mondo completamente nuovo di intrattenimento e informazioni che non era più limitato a ciò che vedevamo in televisione o alla radio.

È sorta la domanda se lo streaming di un’opera protetta dal dirotto d’autore (copyright) sia legale.

Nella sua risposta alla domanda numero 1329 del sig. LATOMBE del 16 marzo 2021, il Ministero della Cultura ha indicato che lo streaming è in linea di principio legale ma a due condizioni:

• In caso di streaming da una fonte legittima,

• Non viene eseguita alcuna elusione delle misure di protezione tecnica.

In effetti, ciò consente alla persona che esegue lo streaming di beneficiare dell’eccezione per la copia privata.

Tuttavia, la commissione per il compenso della copia privata ha preso in considerazione una parte delle copie risultanti dallo streaming per redigerne le scale. Il Consiglio di Stato con sentenza del 27 novembre 2019 ha convalidato tale approccio.

Di conseguenza, lo streaming può essere lecito se coperto dall’eccezione per la copia privata e gli utenti pagano un equo compenso in base alla remunerazione per la copia privata. Questa remunerazione non è né una tassa né uno stipendio, ma una modalità particolare di sfruttamento della stessa natura del diritto d’autore.