Separazione dei genitori: il ruolo del bambino
Posté le 4 Aprile 2024 dans Diritto della famiglia.
Nel 2020, 4 milioni di bambini avevano genitori separati. Circa 380.000 bambini sono coinvolti ogni anno nella separazione dei loro genitori, di cui il 60% nati al di fuori del matrimonio. Quindi, la questione della separazione dei genitori riguarda un gran numero di bambini.
Il ruolo del bambino in caso di separazione dei genitori è un argomento complesso e delicato, che dipende da numerosi fattori come l’età del bambino, il suo rapporto con ciascun genitore, le circostanze della separazione e le decisioni prese dai genitori o, in mancanza di accordo, dalle autorità competenti.
I- Il ruolo del bambino nella scelta del luogo di residenza e dei tempi di accoglienza di ciascun genitore
A- Se i genitori sono d’accordo
Alla separazione, i genitori devono concordare per determinare l’organizzazione della vita del bambino. Più specificamente, devono concordare su:
- Il luogo di residenza, cioè dove vivrà abitualmente. La residenza può essere alternata tra le case dei genitori, spesso settimanalmente, o principalmente con uno dei genitori mentre l’altro ha diritto di visita, di solito ogni altro fine settimana e metà delle vacanze scolastiche.
- I tempi di visita di ciascun genitore. Questo dipende dalla disponibilità di ciascun genitore e da vincoli pratici come la distanza e gli orari di lavoro.
- Il contributo finanziario al mantenimento e all’educazione del bambino, allo scopo di mantenere uno standard di vita relativamente equivalente in entrambe le famiglie.
Nella maggior parte dei casi, nel raggiungere una soluzione amichevole, i genitori considerano l’opinione e gli interessi del bambino. Per formalizzare l’accordo e garantirne l’esecuzione, può essere redatto un accordo genitoriale, supervisionato dagli avvocati di ciascun genitore e approvato da un giudice senza udienze formali.
Se un genitore desidera modificare l’organizzazione e l’altro genitore non è d’accordo, spetta al primo presentare ricorso al giudice per le questioni familiari, che emetterà una sentenza che risolverà le eventuali controversie.
B- Se i genitori non riescono a concordare dopo la separazione
Se i genitori non riescono a concordare, sarà necessario coinvolgere un giudice per le questioni familiari. Il periodo di attesa prima dell’udienza (a volte diversi mesi) può essere particolarmente lungo quando i genitori non sono d’accordo su aspetti importanti della vita del bambino.
Per legge, i genitori esercitano congiuntamente l’autorità genitoriale, il che significa che devono prendere decisioni insieme riguardo alla scuola del bambino, alla residenza, ai diritti di visita dei genitori e al sostegno finanziario. Se sorge un disaccordo evidente e l’attesa prima dell’udienza non è possibile, uno dei genitori può richiedere un’udienza anticipata.
Davanti al giudice per le questioni familiari, il bambino può richiedere di essere ascoltato se è “capace di discernimento”. Le corti considerano spesso che questo sia possibile a partire dai 10 anni del bambino. Sarà quindi ascoltato durante un’udienza, accompagnato dal suo avvocato (che difenderà gli interessi del bambino e non quelli dei genitori).
Il giudice per le questioni familiari terrà conto di questo ascolto e prenderà una decisione in base a questo elemento e ad altre prove presentate. Ne consegue che il bambino non decide da solo. Il giudice agirà nel suo interesse.
Il giudice per le questioni familiari mira a rispettare l’interesse superiore del bambino. Ne consegue che se l’interesse del bambino è al centro delle separazioni amichevoli e delle decisioni del giudice per le questioni familiari, il bambino stesso ha un ruolo piuttosto passivo, al fine di proteggerlo da eventuali pressioni e conflitti di lealtà durante la procedura.
II- Il ruolo del bambino in caso di “pericolo”
In caso di pericolo per il bambino, che sia fisico, psicologico o legato a carenze educative da parte dei genitori, può essere coinvolto un altro giudice: il giudice minorile.
Il bambino ha un ruolo più attivo poiché può segnalare fatti agli intervenuti attorno a lui (scuola, attività extrascolastiche, famiglia …).
Il giudice minorile mira a proteggere i bambini e può ordinare l’intervento di educatori, più o meno intensivo, presso il domicilio dei genitori, ma anche il collocamento se necessario.
Il bambino ha un ruolo più attivo poiché interagisce con gli educatori, che lo coinvolgono per lavorare sugli obiettivi stabiliti dal giudice e raccoglierne il punto di vista e i sentimenti.
Durante le udienze davanti al giudice minorile, il bambino viene ascoltato a partire dai 7 anni (quest’età può variare a seconda delle giurisdizioni).
Ne consegue che, durante i procedimenti giudiziari, il bambino ha un ruolo piuttosto passivo, che consente anche di proteggerlo da eventuali pressioni.
Il ruolo del bambino in caso di separazione dei genitori dovrebbe essere determinato tenendo conto del suo benessere e dei suoi bisogni, con particolare attenzione alla comunicazione, alla cooperazione tra i genitori e alla ricerca di soluzioni che favoriscano lo sviluppo sano ed equilibrato del bambino.
Il giudice per le questioni familiari vigila affinché l’interesse del bambino guidi le decisioni a lui relative.
Link utili:
https://www.justice.fr/themes/convention-parentale
https://www.legifrance.gouv.fr/codes/article_lc/LEGIARTI000045136798