Gli appalti pubblici in Francia sono attribuiti sulla base di criteri oggettivi, precisi e correlati all’oggetto dell’appalto, definiti dal Codice degli appalti pubblici e dalla giurisprudenza. Questi criteri includono, tra l’altro: il prezzo e gli aspetti qualitativi, ambientali o sociali.
Il criterio ambientale è ora obbligatorio negli appalti pubblici a partire dalla legge del 22 agosto 2021. Almeno un criterio deve integrare le caratteristiche ambientali dell’offerta (articolo L. 2152-7). Questo criterio, validato dalla giurisprudenza europea e francese, deve rimanere oggettivo e preciso, legato all’oggetto dell’appalto e conforme ai principi di non discriminazione e trasparenza.
Gli appalti pubblici devono conciliare il rispetto dei principi di concorrenza e dei criteri qualitativi, compresi quelli ambientali. La sfida risiede nell’equilibrio tra costo, qualità e requisiti ecologici.

I – I criteri di attribuzione degli appalti pubblici

I criteri di attribuzione degli appalti pubblici in Francia sono definiti da diverse disposizioni del Codice degli appalti pubblici e dalla giurisprudenza. L’appalto pubblico è attribuito all’offerente che ha presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base di criteri oggettivi, precisi e legati all’oggetto dell’appalto o alle sue condizioni di esecuzione. Questi criteri possono includere il prezzo o il costo, nonché aspetti qualitativi, ambientali o sociali.

Secondo l’articolo R. 2152-12 del Codice degli appalti pubblici e la giurisprudenza, i criteri di attribuzione devono essere ponderati per gli appalti effettuati secondo una procedura formalizzata, o quando la ponderazione non è possibile per motivi oggettivi, devono essere indicati in ordine decrescente di importanza. La ponderazione può essere espressa sotto forma di un intervallo con una variazione massima appropriata. I criteri e le modalità della loro attuazione devono essere indicati nei documenti di consultazione.
L’articolo R. 2152-11 dello stesso codice stabilisce che i criteri di attribuzione e le modalità della loro attuazione devono essere indicati nei documenti di consultazione. Inoltre, l’ente appaltante deve informare i candidati sulla ponderazione o sulla gerarchizzazione dei criteri e dei sotto-criteri, qualora questi possano influenzare la presentazione delle offerte da parte dei candidati.

Infine, la giurisprudenza ricorda che i criteri utilizzati devono essere giustificati dall’oggetto dell’appalto e non devono essere privi di collegamento con esso, altrimenti violerebbero i principi di libero accesso agli appalti pubblici e di trasparenza delle procedure.

Infine, i criteri di attribuzione non devono conferire una libertà di scelta illimitata all’acquirente e devono garantire la possibilità di una vera concorrenza.
Il rispetto della concorrenza negli appalti pubblici è regolato da vari principi e disposizioni legali nel diritto francese. I principi generali degli appalti pubblici, enunciati nell’articolo L. 3 del Codice degli appalti pubblici (CCP), sono la libertà di accesso agli appalti pubblici, l’uguaglianza di trattamento dei candidati e la trasparenza delle procedure. Questi principi mirano a garantire una concorrenza sana e non distorta nell’assegnazione degli appalti pubblici.

Le pratiche anticoncorrenziali, come gli accordi e gli abusi di posizione dominante, sono severamente vietate. L’articolo L. 420-1 del Codice del commercio e l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) vietano gli accordi che hanno come oggetto o effetto di distorcere il libero gioco della concorrenza. Allo stesso modo, l’articolo L. 420-2 del Codice del commercio e l’articolo 102 del TFUE mirano agli abusi di posizione dominante.

In caso di violazioni degli obblighi di pubblicità e di messa in concorrenza, possono essere avviati ricorsi. I limiti di procedura per gli appalti di forniture, servizi e lavori sono anche definiti per garantire una concorrenza adeguata.

Pertanto, il rispetto della concorrenza negli appalti pubblici si basa sull’applicazione rigorosa dei principi di libertà di accesso, uguaglianza di trattamento e trasparenza, nonché sulla prevenzione e la sanzione delle pratiche anticoncorrenziali.

II – Il criterio verde

Il criterio verde nell’attribuzione degli appalti pubblici è ora un requisito legale in Francia. Secondo l’articolo L. 2152-7 del Codice degli appalti pubblici, almeno uno dei criteri di attribuzione deve tenere conto delle caratteristiche ambientali dell’offerta. Questa disposizione è stata introdotta dalla legge del 22 agosto 2021, che mira a promuovere un approvvigionamento pubblico responsabile.

Inoltre, la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) nel caso Concordia Bus Finland (CGUE, 17 settembre 2002, causa C-513/99) ha convalidato la considerazione dei criteri ecologici, a condizione che siano legati all’oggetto dell’appalto, non conferiscano una libertà di scelta illimitata all’ente appaltante, siano menzionati nel capitolato o nell’avviso di gara, e rispettino i principi fondamentali del diritto comunitario, in particolare il principio di non discriminazione.

Il Consiglio di Stato ha anche sottolineato che queste nuove disposizioni non derogano all’esigenza di scegliere l’offerta economicamente più vantaggiosa e che i criteri di attribuzione devono rimanere oggettivi, precisi e legati all’oggetto dell’appalto o alle sue condizioni di esecuzione (CE, 4 febbraio 2021, parere, n. 401933).

Pertanto, il criterio verde è integrato nel quadro più ampio dei criteri di attribuzione degli appalti pubblici, che possono includere aspetti qualitativi, ambientali o sociali, oltre al prezzo o al costo.

Le difficoltà legate all’applicazione del criterio verde negli appalti di lavori, forniture o servizi sono molteplici e complesse. In primo luogo, esiste una difficoltà nel giustificare i criteri ambientali rispetto all’oggetto dell’appalto. Secondo gli articoli L. 2152-7 e R. 2152-7 del Codice degli appalti pubblici, i criteri utilizzati per l’attribuzione di un appalto pubblico devono essere strettamente collegati all’oggetto dell’appalto. La mancanza di questo legame può comportare rischi legali significativi, come evidenziato dalla giurisprudenza del Tribunale amministrativo di Versailles che ha stabilito che l’uso di criteri senza legame con l’oggetto dell’appalto viola i principi di libero accesso agli appalti pubblici e di trasparenza delle procedure.

Inoltre, la ponderazione eccessiva del criterio del prezzo a scapito della qualità delle prestazioni, compresi i criteri ambientali, costituisce un’altra difficoltà. Questa tendenza a privilegiare il criterio del prezzo più basso è profondamente radicata nei servizi pubblici, in particolare nelle amministrazioni locali, ed è esacerbata da un contesto finanziario spesso vincolato. Ciò può comportare difficoltà nell’esecuzione degli appalti.

Il cabinetto LBV AVOCATS è a vostra disposizione per assistervi nelle vostre procedure, sia per l’assistenza legale negli appalti pubblici alle autorità locali che alle imprese.

Sources:

Décret n° 2016-360 du 25 mars 2016 relatif aux marchés publics

Cour administrative d’appel Bordeaux, 3e chambre, 07/11/2023, n°21BX03579, n°23219

Code de la commande publique – Article R. 2352-8

Code de la commande publique – Article R. 2152-12